Last June I was asked to say something for the opening of the photography festival 'BiFoto' that is run in my village Mogoro every year since 2011. I decided to discuss the role of arts as a driver for regeneration taking England as an example, and to conclude with a really positive note on the role of the festival within the local area. This a summary of what I said (sorry, it's in Italian):
Quando Stefano e Vittorio, i miei compaesani ideatori e
organizzatori di BiFoto, mi hanno chiesto di fare questo intervento per
l’inaugurazione del festival, ho pensato che questa sarebbe stata un’ottima occasione
per riportare in paese qualcosa della mia esperienza nel Regno Unito. Mi sono
laureata in management dell’arte e della cultura all’università di Manchester
l’anno scorso e da circa tre anni sto facendo delle esperienze lavorative tra
diverse organizzazioni culturali della città.
Il management dell’arte e della cultura è una disciplina
relativamente nuova in Italia che non riguarda solo la gestione del cosiddetto
settore dei beni e delle attività culturali ma anche la valorizzazione
dell’arte e della cultura in quanto ‘risorse’ culturali di un territorio. Le
risorse culturali possono essere fisiche, per esempio i monumenti e le opere
d’arte, naturali, come il paesaggio, e umane, come le tradizioni e
l’innovazione. In Italia negli ultimi dieci anni si è aperto un dibattito che
all’estero (mi riferisco in particolare al Regno Unito) è stato iniziato
decenni fa, e che riflette sull’importanza delle risorse culturali nello
sviluppo locale.
Nel Regno Unito, dalla crisi economica della fine degli anni 70’
e la trasformazione da un’economia basata sull’industria manifatturiera a
un’economia dei servizi, le amministrazioni pubbliche locali sono state impegnate
in piani di riqualificazione con lo scopo di risollevare le sorti economiche e sociali
del territorio. In questo contesto, si è iniziato ad interrogarsi sul valore
della cultura, la quale è stata sempre più pensata come una risorsa ‘strategica’
locale. In altre parole, le esperienze post-industriali inglesi hanno
dimostrato che la valorizzazione delle risorse culturali attrae talenti e
turisti, crea di conseguenza nuovi posti di lavoro, migliora la qualità della
vita delle comunità locali, alimenta lo spirito d’innovazione, e attiva così
dei processi di sviluppo di un territorio. Tuttavia la valorizzazione delle
risorse culturali è un processo complesso che richiede una comprensione attenta
di un territorio, un’amministrazione pubblica aperta al dialogo e una
pianificazione coerente e partecipativa, per cui le persone, noi, siamo
protagonisti.

Penso che BiFoto sia un ottimo esempio di pratica di management
dell’arte e della cultura. Da tre anni il festival ha avuto l’obiettivo di
valorizzare l’arte della fotografia in Sardegna, scegliendo come sede il nostro
paese di Mogoro e i nostri bellissimi locali della Fiera del Tappeto; penso che
questa scelta abbia un valore molto importante. Mogoro è culla di molte risorse
culturali: le nostre chiese e nuraghi; il territorio; i prodotti
agro-alimentari e artigianali del legno e tessili; le tradizioni e le antiche
pratiche; la nostra lingua sarda. A Mogoro vi sono anche: bravissimi musicisti
e cantanti; talentuosi artisti nel campo dell’arte visiva, come pittori e fotografi;
dell’arte performativa, come il teatro e la danza; del cinema; e della letteratura.
Non dimentichiamo che il nostro paese si distingue anche per lo spirito
imprenditoriale e innovativo di cui la zona artigianale è un ottimo esempio; e
per aver un altissimo numero di associazioni, circa quaranta, che sono impegnate
nell’organizzazione di eventi e attività durante tutto l’anno. La nostra
amministrazione comunale sta dimostrando molto impegno nel valorizzare le
risorse culturali del paese e una grande apertura nei confronti dell’innovazione
e della creatività di noi giovani.
Mogoro è dunque una sede ottima per ospitare il festival della
fotografia in Sardegna. BiFoto è un’occasione per noi abitanti di avvicinarci
all’arte della fotografia e condividere un momento importante non solo per il
settore dell’arte ma anche per il paese e la sua comunità. In questo periodo di
instabilità economica e politica pare difficile pensare all’arte e alla
cultura; ma io penso che sia proprio sulle nostre risorse culturali che ci si
debba focalizzare e si possano trovare gli stimoli per l’innovazione e la
ripresa sociale ed economica del territorio. La nostra cultura e le nostre arti
sono le risorse preziose che esprimono al meglio il nostro talento, la nostra
creatività ed energia. Per questo penso che sia molto importante che l’amministrazione
comunale e noi abitanti di Mogoro continuiamo a dimostrare il nostro supporto a
BiFoto lasciandoci coinvolgere, interrogare e ispirare dall’arte.